Un recente studio, condotto nel 'Centro di Eccellenza' della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, cerca di otttimizzare le prestazioni superveloci delle reti di accesso ottiche o PON (Passive Optical Networks) e il risparmio energetico.
Le reti di accesso a fibre ottiche, note con il nome di PON, permettono agli utenti finali di raggiungere velocità di trasmissione e di ricezione fino al Gigabit al secondo. In pratica, significa trasferire, per esempio, il contenuto di un DVD a due lati e a doppio strato (17 GB) in poco più di due minuti.
Tuttavia, le reti di accesso sono attualmente responsabili di una significativa parte, più del 50%, del consumo energetico delle reti di comunicazioni. In particolare, i dispositivi lato utente, le cosiddette Optical Network Unit (ONUs), sono tra i dispositivi che richiedono il maggior consumo per unità di informazione trasmessa.
Ma arrivare alla Green Internet è possibile, come dimostra la ricerca condotta dall’italiano Luca Valcarenghi, del CEIICP della Scuola Superiore Sant'Anna, insieme ai colleghi della Stanford University e della Fijitus Laboratories Ltd. Uno studio volto a sviluppare architetture e protocolli in grado di migliorare l’efficienza energetica delle PON. In che modo? Attraverso l’attivazione di uno sleep-mode, simile allo stand-by dei televisori, nelle ONUs quando non richiedano ricezione né trasmissione di dati.
La ricerca, ancora in fase iniziale, ha già fornito risultati incoraggianti, che mostrano come la realizzazione dello sleep-mode permetta di diminuire di oltre il 50% il consumo energetico delle attuali PON. Senza perdere, ovviamente, le prestazioni fornite dalle connessioni superveloci.
Autore: Arianna Bernardini
Fonte: http://www.webmasterpoint.org/news
Nessun commento:
Posta un commento