domenica 4 agosto 2013

Mytech News: iPhone, le 10 app perfare foto incredibili; Facebook, un Like fornisce molte informazioni su di noi; Motorola Moto X, lo smartphone che ti ascolta.....






10 app per fare foto incredibili con l'iPhone
Smartphone & Tablet
Domanda: qual è la macchina fotografica più usata dalla community di Flickr? Ma l'iPhone 5, naturalmente (seguito dall'iPhone 4). Perché zitto zitto il melafonino in questi anni ha esteso il suo dominio anche alla fotografia, attraverso una serie di innovazioni che prendono il nome di "iphoneography" o iphonography e che vedono impegnati su fronti diversi sviluppatori di app e fotografi famosi.Uno tra tutti Benjamin Lowy , autore della foto dell'uragano Sandy finita sulla copertina del TIME e realizzata manco a dirlo con un iPhone.Per fare un'iPhoto di qualità è necessario conoscere i rudimenti della fotografia. Ma a volte un'app può fare la differenza, come le 10 che trovate nella fotogallery a destra. Alcune fanno parte del corredo di grandi fotografi, altre sono semplicemente creative e divertenti. Ma tutte sono in grado di trasformare una foto in un piccola opera d'arte.L'elenco è questo: VSCO Cam , Over , Quipo , Lens , Lightt , Hipstamatic Oggl , Mextures , Krop Circle , Snapseed , Perfectly Clear .La descrizione la trovate nella gallery


Facebook, un Like dice molto di noi
Social
Ormai non ci facciamo più caso. Vaghiamo senza meta su Facebook e fra le infinite vie di Internet appiccicando Mi Piace come fossero biglietti adesivi da appendere sul frigorifero. Ma cosa succede dall'altra parte della barricata? In cosa vengono trasformati tutti i nostri Like, cosa dicono di noi e soprattutto quali informazioni ne ricava Facebook? L'Università di Cambridge ha provato a fare chiarezza sull?entità e soprattutto sul valore dei pollici alzati all?interno dei profili del popolare social network attraverso un studio piuttosto esteso (ben 58.000 gli utenti utilizzati come campione) i cui risultati sono stati che una società di social media marketing ha ben sintetizzato in questa infografica .La ricerca mette in luce innanzitutto un dato: sono circa 150 i Like cliccati da un utente medio all'interno del suo profilo Facebook.Ma i risultati più interessanti arrivano sul fronte della profilazione: Facebook, spiega la ricerca, ha un livello di accuratezza molto elevato quando si tratta di categorizzare gli utenti in base alle loro approvazioni. Un americano a cui piace il canale Espn, David Bowie, la musica Gospel, la riforma del sistema sanitario, Maria Sharapova e Bruce Lee, ad esempio, ha un profilo che corrisponde a quello di un maschio caucasico di religione cattolica, democratico, single ed eterosessuale.Più in generale si può dire che sesso, razza, religione, orientamento politico e sessuale, fino addirittura all'utilizzo di alcolici siano individuabili attraverso i Mi Piace con un alto livello di precisione (fra il 67 e il 95%).Ci sono poi i cosiddetti Like predittivi, quelli cioè che puntano a definire gli aspetti più sottili della persona, dal quoziente di intelligenza all?apertura mentale, dal livello di soddisfazione al carattere.Se mi piace Science, ad esempio, è probabile che il mio QI sia maggiore di un appassionato di Harley Davidson, se fra i miei autori preferiti ci sono Oscar Wilde e Bokowski sarò più artistico e liberale di un liker di gare automobilistiche, se mi piacciono i videogames è probabile che io sia più timido e riservato di un utente patito di teatro e danza.Interessante notare come alcune di queste correlazioni siano a dir poco curiose (la ricerca parla di veri e propri 'nonsense'): gli utenti a cui piacciono le patatine fritte, ad esempio, tendono ad avere un alto quoziente intellettivo, quelli che hanno cliccato Mi piace sulla pagina Questo ragno è più spaventato di te sono nella maggior parte dei casi non fumatori.


Motorola Moto X: lo smartphone che ti ascolta (anche quando non parli)
Smartphone & Tablet
Ormai non è più un mistero. Google vorrebbe avere la sfera di cristallo. Qualcuno a Mountain View ha la ragionevole pretesa di poter soddisfare le richieste degli utenti senza che questi debbano muovere un dito. Nessun campo da compilare, nessuna ricerca da avviare, niente di niente. Google è convinta di poter anticipare i bisogni dei consumatori semplicemente osservando (e analizzando) i loro comportamenti.Il primo capitolo di quella che qualcuno ha già ribattezzato la filosofia della ricerca previsionale lo abbiamo visto lo scorso anno con il lancio di Google Now. Il secondo si chiama Moto X, l'ultimo dispositivo di Motorola o  se preferite  il primo vero cellulare di Google.Più di tutti i telefoni Android visti finora, compresi quelli marchiati Nexus, il nuovo Motorola Moto X sembra infatti il primo vero oggetto fisico creato su misura per il software (e le idee) di Google. Una su tutte: il touchless control, che significa in parole povere poter distrubuiire l?informazione che serve, al momento giusto e senza necessità di interagire con il display. OK GOOGLE NOWComandi vocali? Sì ma evoluti. Per ?dialogare? con il Motorola Moto X non sarà necessario cliccare su un tasto a forma di microfono, basterà pronunciare tre parole magiche: "Ok Google Now". Tanto basterà affinché il Motorola Moto X, in qualsiasi stato si trovi (attivo, stand-by, modalità notte) si metta immediatamente sull?attenti, pronto a recepire i nostri comandi. Di fatto è un antipasto di ciò che vedremo fra qualche tempo sui Google Glass. In alcuni casi non servirà nemmeno parlare per avere informazioni. Ad esempio, verso le sei di sera Motorola Moto X potrebbe avvisarci che faremmo meglio a uscire dall?ufficio se vogliamo arrivare in tempo per la cena con la nostra fidanzata che abbiamo fissato sul calendario. Sfera di cristallo? No, analisi intelligente dei dati: Google sa dove siamo, a che ora dobbiamo essere al ristorante e conosce meglio di chiunque altro la viabilità delle strade del Pianeta. MENO "LAVORO" PER L'UTENTEAnche le notifiche sono state sviluppate nell?ottica di alleggerire il ?lavoro? dell?utente. Attraverso una funzione chiamata Active Display, Moto X può informarci su un generico evento senza bisogno di "svegliarsi" (e quindi di consumare batteria inutilmente). Lo stesso dicasi per le foto (per aprire l?obiettivo basterà scuotere il polso) e per le funzioni di autenticazione (la password, sarà sostituita da una clip NFC da attaccare ai vestiti).Tutto questo popò di tecnologia è stato cucito addosso a un terminale piuttosto classico nelle forme (da fuori è un comune telefono full-touch con un display Amoled da 4,7 pollici) ma che potrà essere reso più o meno originale attraverso il configuratore on line che Motorola metterà a disposizione per personalizzare l'acquisto: si potrà scegliere il colore del telefono, ma anche i materiali della scocca (da quel che si vede ci sarà pure una versione in legno!) e le suonerie in dotazione. EPA/ANDREW GOMBERT SOGNO AMERICANOInsomma uno smartphone che sul piano dell?innovazione ha tutto per competere con i mostri sacri del settore (come dimostra peraltro il prezzo di 575 dollari per la versione base da 16 Gb) anche se l?obiettivo, almeno in un primo momento, sarà soprattutto quello di fare breccia sul mercato americano (in Italia, a meno di miracoli, il Moto X non lo vedremo).Motorola è ritornata grande? Può darsi. Di certo mai come oggi abbiamo capito perché Google abbia fatto di tutto per averla, compreso scucire dalle proprie tasche la strabiliante cifra di 12 miliardi di dollari.

Quip: scrivere online insieme non è mai stato così facile
Smartphone & Tablet
Un elaboratore di testi moderno che aiuta a stilare documenti dall'aspetto accattivante ovunque da desktop, smartphone e tablet. E che permette di farlo a quattro o più mani. È quanto si sono prefissati di creare Bret Taylor e Kevin Gibbs, e il risultato è Quip , da poco disponibile in forma di servizio online e di app per dispositivi mobili con sistema operativo iOS e Android. Sia Gibbs che Taylor hanno lavorato in Google e hanno un passato prestigioso di ideatori di servizi rivoluzionari. Gibbs è il creatore della piattaforma di cloud computing Google App Engine mentre Taylor è il cocreatore di Google Maps e del social network FriendFeed, poi acquisito da Facebook. Quip è la loro nuova avventura, in cui hanno ripensato la scrittura ed elaborazione di testi online. Facile da utilizzare e con un'interfaccia pulita ed essenziale, il servizio è completamente accessibile dagli schermi touch piccoli e grandi, permette di formattere il documento e di inserire immagini, tabelle e altri contenuti esterni e ha funzioni di condivisione, dialogo e collaborazione contestuali e automatiche insite in ogni documento che creiamo.Come si usa Quip si può utilizzare via web browser e tramite un'app universale e gratuita per iPhone, iPod touch e iPad . Per smartphone e tablet Android è disponibile su Google Play una Preview Release  che verrà sostituita più avanti da una versione più completa e affidabile. La registrazione e l'utilizzo di Quip in forma base è gratuito e permette che fino a cinque persone collaborino ad uno stesso documento e condividano cartelle. Per team, redazioni e aziende che hanno più utenti e hanno esigenze più avanzate di amministrazione, gestione e sicurezza c'è l'offerta a pagamento Quip Business che costa 12 dollari al mese e più avanti si aggiungerà una formula ancora più potente (e costosa), Quip Enterprise.Come funziona Quip tiene fede alla sua promessa: è un buon ambiente per scrivere e modificare rapidamente e agilmente testi a più mani coordinandosi e lavorando senza soluzione di continuità da postazioni fisse e dispositivi mobili.La schermata di partenza è chiamata desktop e serve ad accedere ai documenti e (tramite un'icona in basso a destra) crearne rapidamente di nuovi. Nella versione via browser e su iPad abbiamo inoltre una colonna a sinistra con le ultime notifiche pertinenti a messaggi, nuovi documenti ed eventuali modifiche. Una volta che si crea o passa a lavorare su un documento lo spazio a destra serve a lavorare sul testo e la colonna di sinistra (che ha in alto un pulsante per invitare un utente a collaborare) è dedicata ad una sorta di chat in tempo reale che svolge due ruoli: indica accessi e modifiche al documento, con stralci, e fa da instant messaging tra gli autori, permettendo di discutere e coordinarsi durante il lavoro. Mentre dal browser la colonna di notifiche/chat è sempre presente su iPad e iPhone, ruotando il dispositivo in modalità ritratto, scompare e offre l'editing a tutto schermo dei testi. L'interfaccia è pulita e ridotta all'osso. Le funzioni di formattazione grafica e l'inserimento di immagini ed altro si fanno tramite pulsanti posti sopra la tastiera virtuale di iOS, mentre l'ingranaggio in alto a destra permette di condividere o eliminare il documento (operazioni possiibili anche dalla schermata desktop) Su iPhone c'è ovviamente molto meno spazio ma c'è tutto: desktop, notifiche e chat contestuale ed editing (a cui si passa con swipe laterali), incluse le funzioni di formattazione sopra la tastiera. Cosa non va e cosa mancaAnzitutto Quip non è una soluzione completa di Office online, quindi il confronto con Google Docs/Drive, Office 365, iWork o le offerte di Zoho è impari, e fuori luogo. Inoltre mancano diverse caratteristiche, sia pertinenti alla stesura e modifica dei testi che all'aspetto collaborativo.Non c'è per ora alcun modo di importare un testo  già pronto , ad esempio una bozza, e manca una funzione contacaratteri. Durante le prove sui dispositivi iOS sono stati notati problemi con il correttore ortografico ed alcune impostazioni e funzioni non sono disponibili nelle app, ad esempio la disattivazione della notifica di messaggi e modifiche via email, che si può fare solo dal browser . Le modifiche del testo sono evidenziate bene e con colori ma solo nella colonna di chat contestuale e, a differenza di Google Docs, non c'è un sistema di versioning che permetta di esaminare le varie versioni del documento ed eventualmente di ripristinarne una precedente. Nota: si ringrazia Serena Di Virgilio e Cristiano Ferrari per la collaborazione nella fase di test del servizio.


Snowden resta in Russia perché questa è la patria degli hacker
Sicurezza
Quando nel maggio del 2008 Dmitry Medvedev è diventato Presidente della Federazione Russa, aveva promesso di combattere quello che chiamava 'nichilismo giuridico'. La corruzione, un sistema giudiziario debole e una vasta tendenza all'impunità erano, secondo lui, caratteristiche del governo precedente, assolutamente da combattere. La Russia era diventata un paradiso per alcuni degli hacker più ?creativi? al mondo, una nazione che sapeva proteggerli come non mai. Nell'agosto dello stesso anno dell?elezione di Medvedev, i ricercatori della società di sicurezza SecureWorks avevano scoperto una grave minaccia proveniente da una gang di hacker russi. Per anni i giovanotti si erano infiltrati in sistemi aziendali e governativi senza destare sospetti.Nessuno sa quanto questi hacker avessero rubato anche se gli investigatori statunitensi risalirono ad un fondo conservato in una banca in Lettonia che aveva cominciato a sospettare di alcune movimentazioni dopo un prelievo di ben 20 mila dollari. Che fine abbiano fatto gli hacker non è dato saperlo, certo è che la polizia locale non se ne è interessata più di tanto. Il sentore è che in Russia non ci sia molto interesse per la lotta alla criminalità informatica né da parte della polizia né di tribunali appositi. Le forze dell?ordine ignorano gli hacker, a meno che non attacchino obiettivi nazionali. La Russia poi è sempre ai vertici delle nazioni fonti di spam mondiale, spesso è davanti agli Stati Uniti e ai paesi orientali che, sotto questo punto di vista, crescono a dismisura.Sarà per questo che Edward Snowden ha scelto proprio la Russia come 'terminal' per più di un mese e come nazionale dove vagare liberamente fino ad ulteriori sviluppi? Alla luce di tali premesse non sembra un caso che 'il più grande hacker al mondo', come lo hanno definito i federali USA, sia russo. Il 25 luglio di quest?anno le autorità statunitensi hanno arrestato cinque persone con l?accusa di aver violato i server del NASDAQ per rubare gli accessi di almeno 160 milioni di carte di credito. Tra questi c'era Dmitriy Smilianets, fondatore di Moscow 5 , un collettivo russo che recluta videogiocatori di diverse piattaforme per competere in tutto il mondo. Le relazioni tra USA e Russia sui casi di hacking sono state assenti per almeno un decennio. La situazione sembra aver subito una forte accelerata con il caso Snowden e per questo la vita degli smanettoni informatici all?ombra di Mosca potrebbe non essere più privilegiata come una volta.


6 app per iPhone e iPad dal prezzo folle
Smartphone & Tablet
Le app hanno dimostrato che è possibile offire software di qualità per telefonini e tablet a prezzi molto contenuti, spesso inferiori a un euro, oppure in maniera del tutto gratuita, magari sperando di guadagnare grazie alla pubblicità. Però sul negozio digitale della Apple non mancano le eccezioni e, a volte, sono clamorose: si trovano titoli che superano i 100 euro e si avvicinano persino ai mille. Il tutto senza offrire necessariamente servizi e contenuti grandiosi che giustifichino un esborso tanto significativo.Business Insider è andato a caccia di alcune di queste applicazioni salatissime e ha tirato fuori un lungo elenco, noi abbiamo scelto di mostrarvi le sei più curiose. Quelle che, già a partire dalla descrizione (dove generalmente si tende a esagerare con le promesse agli utenti), non sembrano esattamente imperdibili. Eccole, ognuna con il link per acquistarla tramite iTunes. Così, se siete in vena di spese esagerate o di buttare un bel po' di euro, potrete trovare qualche pazza idea. Water Globe Lo schermo del telefonino si trasforma in una palla di neve piena di fantasia e colori. Se si scuote lo smartphone o lo si rovescia parte l?animazione, come se la palla fosse vera. Tutto qui? Ebbene sì. Prezzo: 199,99 euro BizjetMobile Guardando le schermate, nessuno si offenda, sembra di vedere uno dei primissimi programmi per Windows di un?era geologica fa. Il servizio tutto sommato non è male: è pensato per consentire ai passeggeri dei voli privati di connettere il loro smartphone alla linea di comunicazione satellitare dell?aereo per inviare sms, spedire mail e fare chiamate. Visto il livello della clientela a cui è destinata questa app e, soprattutto, l?esoso prezzo di vendita, si poteva ingaggiare un grafico un po? meno nostalgico. Prezzo: 229,99 euro SafeSession Voice Encryption Vi sentite un po' James Bond? Volete che le vostre telefonate transitino sulla classica linea sicura, che siano irrintracciabili? Questa app protegge le conversazioni VoIP con non meglio precisati algoritmi di criptaggio della voce. Sarà efficacissima, nessuno tenta di insinuare il contrario, ma su iTunes si trovano anche alternative gratuite che promettono lo stesso servizio.Prezzo: 269,99 euro Barcelona vs Madrid Paghereste più di 300 euro per giocare una partita di calcio sul telefonino? Sempre la stessa peraltro, ovvero il classico dei classici in Spagna: Barcelona contro Real Madrid? Gli sviluppatori promettono una simulazione estremamente realistica e facile da giocare, ma ? almeno dagli screenshot ? non è niente che un Fifa qualsiasi non offra a molto meno. Permettendo di scegliere tra più di due squadre e magari, dopo aver battuto l'avversario, di dare qualche schiaffone virtuale pure all'Atletico Madrid.Prezzo: 319,99 euro Mighty Brace Pro Cari ortodontisti, questa app leva di mezzo un po' di routine spiegando ai bambini con un approccio divertente e interattivo, con animazioni e istruzioni video, come lavarsi al meglio i denti. Certo, con quello che costa ha forse più senso che siate voi a mostrarglielo. Con i soldi risparmiati potete sempre regalare spazzolini ai piccoli per qualche mese.Prezzo: 449,99 euro iVip Black Una app solo per milionari. Non basta infatti il salasso dell?acquisto, bisogna anche dimostrare ai gestori di possedere beni o guadagnare più di un milione di euro. Il premio per questa ostentazione virtuale di ricchezza? Sorprese, pacchetti di benvenuto, accessi prioritari e montagne di privilegi in hotel, ristoranti, palestre e altri servizi esclusivi. Tutto sommato, vista l?opulenza del target di riferimento, è offerta a un prezzo nemmeno troppo folle. Prezzo: 899,99 euro


Il cellulare del futuro? Ci curerà e ci farà studiare
Smartphone & Tablet
Il 3 aprile 1973 un ingegnere di Motorola di nome Martin Cooper uscì dall'Hilton hotel di New York e dinnanzi a una folla di giornalisti e curiosi mostrò al mondo un oggetto che sembrava tratto da un film di fantascienza: era il primo telefono cellulare della storia.Si chiamava Dyna-Tac e col senno di poi verrebbe da dire che era un oggetto più simile a un mattone coi tasti che non al telefonino come siamo abituati a pensarlo. Basti pensare che pesava quasi un chilo e mezzo e aveva un'autonomia di mezz'ora. Ma per quei tempi era già un miracolo. In fondo non esisteva nemmeno il cordless e Internet era poco più che un?idea. Senza contare che il telefono era ancora un oggetto pensato e utilizzato per raggiungere luoghi e non persone.La portata di quell?invenzione la conosciamo bene. Oggi il telefono cellulare, nella sua accezione più moderna ? quella degli smartphone ? è senza dubbio l?oggetto più importante e desiderabile del nostro paniere tecnologico, uno scrigno digitale capace di contenere tutte le informazioni chiave della nostra vita. E Martin Cooper, dall?alto dei suoi 84 anni (portati benissimo) può ragionevolmente pensare di essere stato uno dei grandi visionari del secolo scorso capaci di cambiare non solo la storia della tecnologia, ma anche quella del vivere quotidiano.Panorama.it lo ha incontrato alla vigilia del prestigioso Marconi Prize (riconoscimento che gli verrà consegnato il prossimo 1 ottobre a Bologna) per fargli qualche domanda:  Ora possiamo dirlo. Quella del cellulare è stata una delle idee più importanti del secolo scorso. Ci può dire da dove le venne l?ispirazione?Forse il vero precursore di tutto fu Dick Tracy: se andate a riguardarvi le strisce dei suoi vecchi fumetti scoprirete che in tempi assolutamente non sospetti indossava una specie di telefono da polso, poi trasformato in un video-terminale. In realtà la vera ragione che spinse noi di Motorola a creare quell'oggetto fu la rivalità con AT&T, temevamo la possibilità di un monopolio sul mercato dei telefoni e delle reti. Dovevamo fare qualcosa per catturare l?attenzione delle persone. Diciamo che ci siete riusciti...Tutti parlano del concept del telefono ma in realtà la vera sfida fu realizzare tutta l?infrastruttura intorno: dovevamo creare il primo sistema cellulare e dimostrare che era funzionante per fare delle chiamate. Il mio team ai tempi fece un lavoro straordinario. Ora lo può dire: quanto è orgoglioso di quella invenzione? Pensa di aver cambiato il mondo?Non sono orgoglioso dell?invenzione in sé ma dei benefici che ha portato alla gente. Qualche tempo fa ho letto di un pescatore indiano che grazie a un?applicazione presente sul suo telefono oggi lavora in modo molto più efficiente, trovando le zone più pescose e i mercati migliori per piazzare il suo prodotto. Ecco, posso dire che grazie al cellulare la sua vita è migliorata così come quella di tutte le persone che possono comprare il pesce migliore al minor prezzo. Il mondo migliora in tanti modi differenti e la tecnologia in questo senso può aiutare. Sono passati 40 anni dal Dyna-Tac. A parte le evidenti differenze estetiche qual è la differenza principale fra quel telefono e gli smartphone di oggi? L'hardware è migliorato moltissimo, non c'è dubbio. Nel 1973 non c'erano ancora i PC, le fotocamere digitali, Internet era appena un'idea, i circuiti integrati su larga scala non erano stati ancora inventati. Non potevamo certo immaginare che un giorno tutto questo sarebbe stato combinato in unico prodotto portatile. Ma è soprattutto l'avvento dei dati ha cambiato lo scenario. Ok, proviamo a fare un salto in avanti di 40 anni. Come se lo immagina il cellulare del 2053? Sarà più simile all' iPhone o ai Google Glass? Il punto non è immaginare come sarà il prossimo gadget portatile ma come la tecnologia può cambiare la nostra vita. Bisogna guardare ai problemi prima di pensare alle soluzione. E i problemi di oggi si chiamano sanità, istruzione, povertà. Quando penso al futuro dei cellulari penso a come potranno risolvere questi problemi. Ha già qualche idea in proposito? Penso che la rivoluzione sia già in atto e non credo abbia a che fare con i Google Glass. Le nuove generazioni stanno sperimentando le "flipped classroom" un concetto di istruzione che si basa sulla possibilità di utilizzare da un lato i dispositivi mobili e Internet come fonte di apprendimento e, dall'altro, le lezioni in classe come momento per fare pratica ed esercizi. Anche il settore della sanità può godere di molti benefici: i dispositivi potranno ad esempio monitorare il nostro stato di salute e farlo in modo continuo in modo, cosicché un computer remoto li possa analizzare e raffrontare per capire come combattere la malattia prima che questa arrivi. La verità è che siamo piuttosto inefficienti in tutto quello che facciamo. Oggi possiamo comunicare 24 al giorno da qualsiasi luogo in molte forme differenti, con un sms ad esempio, una chiamata voce, un messaggio istantaneo di Facebook. Ma dobbiamo combinare tutte queste forme di comunicazione nel migliore modo possibile. Quando ci riusciremo potremo davvero rivoluzionare il commercio, l'economia, la politica, con un impatto più profondo sulle persone. Vede anche lei un futuro nel quale Internet sarà in ogni cosa?Credo che Internet diventerà sempre di più parte della nostra vita, non deve essere una cosa separata. Non rischiamo di perdere la nostra identità e soprattutto la nostra privacy?Bisogna capire che la privacy non esiste più. Siamo misurati, monitorati, osservati in tutto ciò che facciamo e ovunque andiamo. Dobbiamo accettarlo. Il problema semmai sta altrove, nella sicurezza ad esempio. Dobbiamo sempre chiederci come controllare i nostri dati a come tutelare le informazioni che appartengono a noi e solo a noi. Sono queste le sfide più importanti che dovranno essere affrontate dalle nuove generazioni.

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